Il vetro della clessidra

Testi: Claudio Magris
Regia: Paolo Valerio
Violoncello: Chiara Trentin
Video: Zumani Film Studio
Produzione: Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

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Note

Le opere di Claudio Magris cui attinge lo spettacolo costituiscono un viaggio nel tempo.
La cornice si compone dei racconti Lezioni di musica e Il premio dove regnano le emozioni contrastanti dei protagonisti, costretti con disincanto ad affrontare una situazione assurda in cui non si riconoscono.
Al centro del percorso narrativo primeggia il monologo Essere già stati, teso a definire l’amara e leggera condizione del ritrovarsi ormai “esonerati dal servizio militare dell’esistere”, riflessione su tutto ciò che è già accaduto a una persona, quando ogni aspettativa è ormai alle spalle. L’ansia e l’ambizione del voler essere che rovina la quotidianità (perché “fuori, nella vita, piove sempre e il vento è tagliente”) è infine scemata, non può succedere più nulla.
Una prosa analitica, cristallina eppur evocativa, che riporta i significati più affascinanti della realtà, che riflette sui temi di un’umanità matura e sull’essenza del tempo. La scrittura di Magris prende vita in modo magico, improvviso. Avvolge subito con atmosfere d’altri tempi, con storie radicate nella Mitteleuropa e nell’”ebreitudine”. Riporta considerazioni irriverenti come disarmanti verità, episodi curiosi che trasudano malinconia. È intrisa di una nostalgia singolare, palpabile, che guarda indietro ai dettagli del passato, a ciò che è già stato e che sentiamo parte di noi.
tratto da Elena Pousché - Sipario.it

Trieste - Politeama Rossetti, Sala Bartoli, 4-13 Ottobre 2024
Francoforte - Buchmesse, Literaturhaus, 17 Ottobre 2024

Video

Foto

© Fabiana Cattaruzza
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